ANCHE NELLA NOSTRA DIOCESI RISUONA L'INVITO A METTERSI IN CAMMINO

Di don Carmelo Andreatta



Dopo Manila il Papa invita nuovamente i giovani a riunirsi a Parigi "nel cuore del continente europeo. In quella metropoli, da secoli crocevia di popoli, di arte e di cultura, i giovani di Francia si stanno già preparando con grande entusiasmo ad accogliere i loro coetanei provenienti da ogni angolo del pianeta. Seguendo la Croce dell'Anno Santo, il popolo delle giovani generazioni che credono in Cristo diventerà ancora una volta icona vivente della Chiesa pellegrina lungo le strade del mondo". Ci stiamo preparando anche noi, nella nostra Chiesa locale, a questo grande appuntamento, la XII Giornata Mondiale della Gioventù. Per questo, durante l'estate, concentreremo tutti i nostri sforzi verso quella meta che diventerà punto di arrivo e di ripartenza della pastorale giovanile diocesana di quest'anno.


MA COS'È LA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ?

Cerchiamo di capire soprattutto rileggendo uno scritto che Giovanni Paolo II ha inviato a quei giovani laici che nel maggio 1996 si sono riuniti a Czestochowa, per un Seminario di studio sulle Giornate Mondiali della Gioventù.

1. Momenti nati dal desiderio d'incontro con Cristo per un'amicizia vera e per un impegno educativo verso le giovani generazioni fondato "sulla Roccia"

"Le giornate, infatti, accogliendo un'iniziativa partita dai giovani stessi, sono nate dal desiderio di offrire loro significativi momenti di sosta nel costante pellegrinaggio della fede, che si alimenta anche mediante l'incontro con i coetanei di altri Paesi ed il confronto fra le rispettive esperienze. Finalità principale delle Giornate è di riportare al centro della fede e della vita di ogni giovane la persona di Gesù, perchè ne diventi costante punto di riferimento e perchè sia anche la vera luce di ogni iniziativa e di ogni impegno educativo verso le nuove generazioni. È il ritornello di ogni Giornata Mondiale. E tutte insieme, nell'arco di questo decennio, appaiono come un continuo e pressante invito a fondare la vita e la fede sulla roccia che è Cristo"

2. In una Società alla ricerca dell'Unità le Giornate Mondiale della Gioventù costituiscono "Ponti di speranza e di fraternità"

"(Nei Giovani) la Chiesa vede se stessa e la sua missione fra gli uomini; con loro accoglie le sfide del futuro, consapevole che l'intera umanità ha bisogno di una rinnovata giovinezza dello spirito. Questo pellegrinaggio del popolo giovane costruisce ponti di fraternità e di speranza tra i continenti, i popoli e le culture. È un cammino sempre in atto. Come la vita. Come la giovinezza. Col passare degli anni, le Giornate mondiali della Gioventù hanno confermato di non essere riti convenzionali, ma eventi provvidenziali, occasioni per i giovani di professare e proclamare con crescente gioia la fede in Cristo. Ritrovandosi, essi possono interrogarsi insieme sulle aspirazioni più intime, sperimentare la comunione con la Chiesa, impegnarsi nell'urgente compito della nuova evangelizzazione."

3. Giornate della Chiesa per i giovani e con i giovani

"La proposta non si pone in alternativa della pastorale giovanile svolta ordinariamente, spesso con grande sacrificio e abnegazione. Essa vuole piuttosto rinsaldarla offrendole nuovi stimoli d'impegno, mete sempre più coinvolgenti e partecipate. Puntando a suscitare crescente fervore nell'azione apostolica tra i giovani, non vuole certo isolarli dal resto della comunità, bensì renderli protagonisti di un apostolato che contagi le altre età e situazioni di vita nell'ambito della nuova evangelizzazione"

4. Un servizio alla Verità

"I vari momenti in cui si articola una Giornata Mondiale costituiscono nel loro insieme una sorta di vasta catechesi, un annuncio del cammino di conversione a Cristo, a partire dalle esperienze e dagli interrogativi profondi della vita quotidiana dei destinatari. La Parola di Dio ne è il centro, la riflessione catechistica lo strumento, la preghiera l'alimento, la comunicazione e il dialogo lo stile. Da una Giornata Mondiale il giovane può trarre una forte esperienza di fede e di comunione, che lo aiuterà ad affrontare le domande profonde dell'esistenza e ad assumere responsabilmente il proprio posto nella società e nella comunità ecclesiale"

5. Le Giornate Mondiali sono un invito ai Pastori e agli operatori pastorali a riflettere sul ministero in mezzo ai giovani

"L'esperienza delle Giornate Mondiali invita tutti noi, Pastori ed operatori della pastorale, a riflettere costantemente sul nostro ministero in mezzo ai giovani e sulla responsabilità che abbiamo di presentare loro la verità piena su Cristo e sulla sua Chiesa. Come non leggere nella loro partecipazione massiccia, disponibile ed entusiasta la costante richiesta di essere accompagnati nel pellegrinaggio di fede, nel viaggio che compiono in risposta alla grazia di Dio operante nei loro cuori? Essi si rivolgono a noi perchè li conduciamo a Cristo che, solo, ha parole di vita eterna. Ascoltare i giovani e insegnare loro richiede attenzione, tempo e sapienza. La pastorale giovanile costituisce una delle priorità della Chiesa alle soglie del terzo millennio. Con il loro entusiasmo e la loro esuberante energia, i giovani chiedono di essere incoraggiati a diventare protagonisti dell'evangelizzazione e artefici del rinnovamento sociale (...) essi stessi evangelizzatori che portano il Vangelo ai loro coetanei, compresi quanti sono estranei alla Chiesa e non hanno ancora udito la Buona Novella."